Piede pediatrico

Piede pediatrico - dott. federico fofi

Il piede piatto valgo e caratterizzato da un appiattimento della volta plantare associato a valgismo del calcagno, suoinazione dell’avampiede e spostamento in basso della testa dell’astragalo e dello scafoide.

Alla nascita i piedi piatti I riscontrano solo nel 3% dei bimbi e quasi tutti sono di tipo mal formativo. Nella prima infanzia fino a 3 anni si osservano piedi piatti nel 80 % dei bambini; ciò si verifica per il riempimento della zona plantare con tessuto adiposo e per abbassamento della volta plantare a causa della lassità legamentosa e del non ancora sviluppo completo della muscolatura (si parla infatti di Piede Lasso).

Dai 3 ai 6 anni il 50 % dei bambini è affetto da piede piatto; di questi la maggioranza presenta solo un ritardo di maturazione dei meccanismi antigravitari ed evolverà verso la normalità, mentre una minoranza manterrà il piattismo per una persistente iperlassità legamentosa costituzionale<. Infatti nell’adolescenza i piede piatti sono il 15 % e nellla età adulta solo il 5 %.

Si può quindi affermare che la normale evoluzione del piede è verso la comparsa dell’arco plantare. Al di sotto dei 3 anni deve destare preoccupazione soltanto il bambino con grave piattismo che può avere talvolta una orogine mal formativa, spastica o paralitica in tutti gli altri casi si tratta di un piattsmo fisiologico, spesso associato a ginocchio valgo oppure a tibia vara fisiologica .

Il piede piatto valgo non causa fastidi nell’infanzia e il segno clinico più evidente resta la non presenza della volta plantare sotto carico; in alcuni casi si può manifestare una facile stancabilità durante i giochi e lo sport con associata dolorabilità mediale.

Con il trascorrere del tempo viene notata dai familiari l’anomala usura della scarpa. Nel bambino piccolo è spesso presente una marcia a punta in dentro, che poi nel bambino più grande diventerà a punte in fuori.

Il trattamento del piede piatto valgo non viene iniziato mai prima dei 3 anni.

È indicata la correzione precoce solo se all’inizio della deambulazione al piattismo si associa un marcato valgismo del retro piede che fa si che l’appoggio avvenga tutto sulla parte mediale del piede ed è sempre espressione di esito di piede talo valgo alla nascita.

Dato che a 3 anni di vita non è possibile distinguere il destino del piede lasso (cioè se andrà incontro o meno alla normalizzazione spontanea) l’eventuale trattamento deve stimolare tutti i piedi.

Pertanto dai 3 a i 6 anni nelle forme di primo grado solo potenziamento muscolare, nelle forme di II e III grado una eventuale ortesi solo se il bimbo manifesta dolore e stanchezza, restando consapevoli che neppure la migliore ortesi potrà risolvere la iperlassità legamentosa costituzionale che è la causa principale della persistenza dell’appiattimento della volta plantare.

Dopo i 6 anni la correzione ortopedica va comunque abbandonata a favore del potenziamento muscolare antigravitario.

Dopo gli 8 anni, se è ancora presente piattismo di II o III grado la migliore terapia è sicuramente la correzione chirurgica con la Artrorisi sottoastragalica che consiste nel posizionare una vite riassorbibile nel seno del tarso. L’intervento è assolutamente non cruento con minima incisione e minimo dolore post-operatorio. I risultati sono eccellenti e consentono tratta medo un solo piede di correggere anche il piattismo dell’altro piede.

L’intervento viene proposto in quanto non si possono prevedere poi i fastidi che si manifesteranno del soggetto adulto.

La correzione chirurgica deve essere effettuata entro i 12 anni in quanto successivamente si perde la capacità di risposta elastica del piede.